Aerosol, CO2 e SARS-CoV-2 (coronavirus)
Ritorno a scuola, in ufficio: per la maggior parte di noi, il ritorno alla vita di tutti i giorni, con le nuove restrizioni dovute alla pandemia, è accompagnato da una sensazione di disagio.
Dovremo sanificare le scrivanie, a scuola indossare le mascherine e l’odore del disinfettante si diffonderà persistente nell’aria.
Ma per quanto riguarda la pulizia dell’aria che respiriamo?
Secondo molti studi effettuati nelle Università europee, tra le quali l’Università di Treviri ed una ricerca dell’Università Tecnica di Berlino, un alto contenuto di CO2 nell’aria è correlato a un’elevata percentuale di aerosol.
Queste particelle non precipitano rapidamente a terra dopo l’espirazione, ma fluttuano nell’aria per minuti o addirittura ore.
Ne consegue che maggiore è il contenuto di Anidride Carbonica (CO2) in un ambiente frequentato da una persona infetta da COVID19, a causa delle particelle in sospensione, maggiore è il potenziale rischio di contrarre l’infezione da parte di altri occupanti, anche senza un contatto diretto.
La concentrazione di CO2 come indicatore
All’interno degli ambienti, è necessario immettere molta aria esterna, per ridurre la probabilità di trasmissione attraverso gli aerosol. I ricercatori dell’Università di Berlino suggeriscono quindi di monitorare la concentrazione di CO2 nell’aria all’interno degli ambienti con presenza di persone.
Chiedono persino il controllo del livello di concentrazione CO2 nelle aule e negli uffici condivisi, perché la lettura di bassi valori di CO2 è un buon indicatore della presenza di aria pulita. Il livello di concentrazione di CO2 in aria, può essere misurata con speciali sensori con tecnologia NDIR (Non-Dispersive InfraRed) in cui la radiazione infrarossa, emessa da una sorgente, attraversa una cella di misura in cui è presente il gas da analizzare.
Con i sensori wireless CO2 di Intellienergy Tech, le concentrazioni critiche di CO2 nell’aria dell’ambiente possono essere rilevate facilmente e con precisione.
Intellienergy Tech mette anche a disposizione sensori per l’analisi della qualità dell’aria ed il rilevamento di VOC (Volatile Organic Compounds). Appartengono a questa classe numerosi composti chimici quali idrocarburi alifatici, aromatici e clorurati, aldeidi, terpeni, alcooli, esteri e chetoni. Tra questi i più diffusi negli edifici residenziali sono il limonene, il toluene, ma il più importante da un punto di vista tossicologico e mutageno è la formaldeide.
L’immissione di aria pulita viene quindi regolata dal sistema di ventilazione in base alle strategie impostate, oppure in assenza di sistemi automatici, il monitoraggio costituisce il valido richiamo ad azioni correttive che possono consistere banalmente nell’apertura delle finestre per assicurare comunque un ricambio d’aria.
Nelle scuole, negli uffici e nelle strutture pubbliche in particolare, il clima interno può essere notevolmente migliorato con poco sforzo.
Ciò che è particolarmente interessante, per il microclima dell’ambiente, è la misurazione, oltre ai livelli di concentrazione di CO2, di temperatura ed umidità relativa, che i sensori wireless Intellienergy Tech, mettono a disposizione.
In questo modo, gli utenti possono vedere quanto è alto il potenziale carico di aerosol e quindi il potenziale rischio di infezione prima di entrare in ogni stanza.
E’ un esempio di utilizzo della Building Intelligence a favore della salute degli utenti, perché l’edificio li informa sulle condizioni che diversamente sarebbero impercettibili.